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Come Windows 11 ha trasformato il Surface Pro X

Il Microsoft Surface Pro X è uno dei device più affascinanti della gamma perchè il primo nato con processore ARM64, oltre che avere un design compatto con delle componenti introdotte nei nuovi rilasci presentati nelle scorse settimane.

Il limite tecnico di questo prodotto è sicuramente dato dal fatto che non fosse possibile eseguire software e driver in ambiente a 64bit, questione non da poco considerando che ormai non ci sono più software a 32bit e che i driver ormai sono non si trovano più per ambienti x86.

Durante il Microsoft Ignite del 2020, c’era stato l’annuncio di una versione di Windows 10 dedicata per Surface Pro X con un’emulatore capace di andare a colmare questo gap. La build non è mai arrivata sul banco in modo ufficiale, ma si è sempre vista nelle Insider Preview.

Con l’arrivo di Windows 11, la promessa è diventata realtà e con la nuova build ora anche il Microsoft Surface Pro X supporta a pieno il mondo a 64bit. Il tutto è frutto della piattaforma ARM64EC, una Application Binary Interface che consente al software di interfacciarsi con l’hardware; il tutto permette di eseguire applicazioni native mantenendo però l’interoperabilità con x64.

Non solo software a 64bit ma anche virtualizzazione perchè il ruolo di Hyper-V è attivabile senza problemi e questo significa poter gestire il mondo nativo servizi come Microsoft Defender Credential Guard e Microsoft Defender Application Guard, andando a rispettare l’impegno di rendere Windows 11 un sistema operativo sicuro.